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Immunodeficienza da Deficit di IL6-R

Il trattamento dei pazienti con glicogenosi tipo 1b è orientato al mantenimento dei normali livelli di glicemia . Il G-CSF umano ricombinante è stato anche utilizzato con successo . In uno studio di 7 pazienti con infezioni batteriche gravi e/o ricorrenti, una dose mediana di 5 microgrammi/kg per giorno aumentava la conta assoluta neutrofila in 6, e preveniva le infezioni ricorrenti in tutti i pazienti [16]. L’uso del filgrastim può anche migliorare la funzione fagocitaria attraverso la mobilizzazione del calcio e la generazione di anione superossido, sebbene in un altro studio il deficit della chemiotassi

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Immunodeficienza da Deficit di CARD11

Il gene Caspase Recruitment Domain-containing protein 11 (Card 11), (OMIM*607210) è localizzato sul cromosoma 7p22.2 e codifica per una proteina che partecipa con BCL10 e MALT1 (Mucosa-associated Lymphoid Tissue Lymphoma Translocation Gene 1) alla formazione di un complesso la cui sigla è CBM; il complesso CBM è necessario per l’attivazione del fattore di trascrizione nucleare NFkB dopo la stimolazione da parte dell’antigene del TCR sui T-linfociti e del BCR sui linfociti B. CARD11, assieme alle altre proteine del suo gruppo, eccetto CARD9, appartiene alla famiglia delle membrane-associated guanylate kinase (MAGUK). CARD11 partecipa anche alla formazione di complessi che attivano altre via di segnalazione, fra le quali c-JUN kinasi e mTOR, oltre che quella di NFkB.Le mutazioni omozigoti null di CARD11 causano un’immunodeficienza combinata grave (SCID) a trasmissione autosomica recessiva.

cristallografia stat3

Deficit di STAT3  (sindrome da iper-IgE di tipo 1 o sindrome di Job)

Il prototipo delle sindromi da Iper IgE è la sindrome di Job o HIES-1, causata da deficit di STAT3 che si manifesta fin dall’infanzia o già al momento della nascita con la caratteristica triade di infezioni ricorrenti polmonari e cutanee stafilococciche, dermatite atopica grave e elevati livelli nel siero di IgE. La HIES-1 è la più frequente fra le sindromi da iper-IgE a trasmissione autosomica dominante (AD).
La morbilità e mortalità sono elevate, soprattutto a causa delle complicanze delle infezioni polmonari batteriche e fungine ricorrenti, che sono causa di ascessi, bronchiectasie, pneumatoceli e altri danni permanenti che compromettono la qualità di vita dei pazienti con HIES-1. I pazienti con deficit di STAT3 hanno anche alterazioni dello sviluppo dentario e scheletrico che predispongono all’osteoporosi e alle fratture ossee per minimi traumi. Anche il rischio di tumori ematologici e solidi è aumentato. La terapia consiste di antibiotici, antifungini e antivirali durante le infezioni attive o come profilassi nei soggetti maggiormente a rischio. Il trapianto di midollo allogenico è stato utilizzato con successo in rari casi e viene offerto precocemente ai soggetti a maggior rischio che hanno un donatore compatibile, per esempio a quelli con gravi infezioni ricorrenti o con neoplasie.

DOCK-8

Deficit di Dedicator of Cytokinesis number 8 (DOCK-8) o sindrome da iper-IgE di tipo 2

Il deficit di Dedicator of Cytokinesis number 8 (DOCK-8) (OMIM*243700) o hyper-IgE
Syndrome 2 (HIES-2) è una sindrome autosomica recessiva condivide con la HIES-1 l’aumento delle IgE, l’eosinofilia e le infezioni ricorrenti da stafilococco cutanee e polmonari. La dermatite atopica, spesso colonizzata da Stafilococco aureus, è presente virtualmente in tutti i pazienti. In oltre la metà dei casi si osservano infezioni virali ricorrenti e gravi. Caratteristica è l’infezione cronica da mollusco contagioso. Il tasso di mortalità è elevato. Il trapianto di midollo è risultato efficace nel ridurre la frequenza e la gravità delle infezioni.

IgE e cellule che partecipano alle allergie

Le sindromi da iper-IgE

Le sindromi da iper-IgE sono caratterizzate da infezioni ricorrenti, principalmente a carico della cute e delle vie aeree superiori ed inferiori, elevati livelli nel siero di IgE, anomalie variabili secondo il difetto genetico di altri organi e apparati. Il prototipo delle sindromi da Iper IgE è la sindrome di Job causata da deficit di STAT3 che si manifesta fin dall’infanzia o già al momento della nascita con la caratteristica triade di infezioni ricorrenti polmonari e cutanee stafilococciche, dermatite atopica grave e elevati livelli nel siero di IgE. Oggi conosciamo numerose sindromi da immunodeficienza genetica nelle quali l’ aumento delle IgE nel siero è associato ad un fenotipo e a un genotipo molto diversi . Questa eterogeneità genotipica e fenotipica, assieme alla nostra incapacità di conoscere nei dettagli le funzioni delle proteine coinvolte in queste sindromi, rende ragione delle numerose classificazioni proposte nel corso degli anni.
Oggi conosciamo almeno una decina di lesioni genetiche che possono essere raggruppate nella categoria delle sindromi da iper-IgE. Tali anomalie possono essere trasmesse con carattere autosomico dominante o recessivo e spesso presentano anomalie congenite di altri organi e apparati. La terapia consiste di antibiotici, antifungini e antivirali somministrati durante le infezioni attive o come profilassi nei soggetti maggiormente a rischio. Il trapianto di midollo è stato utilizzato con successo in alcuni sottotipi della sindrome da iper-IgE, nelle quali la morbilità e la mortalità sono elevate, soprattutto a causa delle infezioni polmonari e delle loro sequele.

struttura tridimensionale gene ZNF341

Immunodeficienza da Deficit di Zinc finger protein 341 (ZNF341) o HIES-3

ZNF341 è un fattore di trascrizione nucleare di tipo zinc finger che si lega al promoter di numerosi geni, fra i quali STAT3. Mutazioni Loss of Function eterozigoti di ZNF341, un gene precedentemente sconosciuto, causano una ridotta espressione di STAT3 con bassi livelli basali di mRNA e di proteina di STAT3. Le mutazioni di ZNF341 causano la sindrome da ipereosinofilia di tipo 3 (HIES-3) (OMIM*618269), un fenotipo con anomalie ematologiche e immunitarie (atopia, infezioni ricorrenti, eosinofilia, iper-igE, riduzione dei linfociti Th17 e dei linfociti B memoria, aumento dei linfociti Th2) simili a quelle che si osservano nei pazienti con HIES-1.

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