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JAK 3

Immunodeficienza combinata severa (SCID) da deficit della catena comune gamma o IL2Rgamma

L’immunodeficienza combinata severa (Severe Combined Immune Deficiency, SCID) legata al sesso o X-linked è la forma più frequente fra tutte le immunodeficienze primitive combinate. È nota anche come SCID-X1 o SCID-XL ed è causata da mutazioni del gene IL2R che codifica per la catena comune gamma, o catena c, condivisa dai recettori di almeno sei interleuchine, tutte importanti per lo sviluppo e la differenziazione delle cellule del sistema immunitario. Venendo a mancare la funzione delle citochine si instaura uno stato di immunodeficienza che, pur interessando primariamente i linfociti T, si ripercuote anche sui linfociti B e sulle cellule Natural Killer (NK). Il deficit si manifesta con infezioni ricorrenti, diarrea cronica, difetto di crescita fin dai primi mesi di vita. Il decesso entro i due anni è la regola senza il trapianto di midollo o la terapia genica. Nell’ultimo decennio sono stati introdotti in molti Paesi gli screening neonatali universali che attraverso il dosaggio dei TREC, consentono di identificare la maggioranza dei casi di SCID (e di altre immunodeficienze) prima dell’insorgenza dei sintomi e delle complicanze. Il vantaggio principale degli screening neonatali è di consentire l’ inizio della tipizzazione HLA dei familiari o dei donatori immediatamente e, in caso di positività della ricerca, trapiantare l’infante entro il terzo-quarto mese, epoca in cui cominciano tipicamente a comparire i sintomi. Altro vantaggio è quello di evitare le vaccinazioni con virus vivi attenutati le cui complicanze che rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità in questi pazienti.

affinità delle integrine

Immunodeficienza da deficit di adesione leucocitaria di tipo 3 (LAD-3)

La LAD-3, (OMIM 612840), è causata da mutazioni del gene FERMT3 (o KINDLIN3) (OMIM*607901) che codifica per una proteina intracellulare, la Kindlina 3, che interagisce con le β2 integrine. Oltre alle infezioni ricorrenti e ad altri sintomi tipici della LAD-1 nella LAD-3 coesiste una grave diatesi emorragica da difettosa aggregazione piastrinica. con infezioni ricorrenti e altri sintomi tipici della LAD-1 con, in più, una grave diatesi emorragica. Il trapianto di midollo è l’unica terapia in grado di guarire questo difetto congenito dell’immunità.

Struttura di un anticorpo IgA monomerico: in verde le catene leggere; in blu le catene pesanti.

Immunodeficienza da Deficit isolato di IgA – Manifestazioni cliniche, diagnosi e terapia

Il deficit selettivo o isolato di IgA è il deficit immunitario più frequente a livello mondiale. È solitamente asintomatico e non necessita di terapia alcuna. I pochi soggetti che manifestano infezioni ricorrenti hanno in genere altri deficit immunitari associati. La patogenesi del difetto non è nota ed è studiata intensamente anche per i suoi rapporti con l’immunodeficienza comune variabile, altra carenza immunitaria congenita molto frequente, con la quale il deficit isolato di IgA ha molti aspetti in comune.
Raramente i pazienti hanno infezioni ricorrenti o malattie autoimmunitarie, fra le quali è segnalata con una certa frequenza la malattia celiaca. La terapia delle infezioni consiste in genere nell’uso di comuni antibiotici; in alcun pazienti con associato deficit di IgG è necessario ricorrere anche alla somministrazione periodica di immunoglobuline per via endovenosa.

Struttura di un anticorpo IgA monomerico: in verde le catene leggere; in blu le catene pesanti.

Immunodeficienza da Deficit isolato di IgA – Epidemiologia ed eziopatogenesi

Il deficit selettivo o isolato di IgA è il deficit immunitario più frequente a livello mondiale. È solitamente asintomatico e non necessita di terapia alcuna. I pochi soggetti che manifestano infezioni ricorrenti hanno in genere altri deficit immunitari associati. La patogenesi del difetto non è nota ed è studiata intensamente anche per i suoi rapporti con l’immunodeficienza comune variabile, altra carenza immunitaria congenita molto frequente, con la quale il deficit isolato di IgA ha molti aspetti in comune.
Raramente i pazienti hanno infezioni ricorrenti o malattie autoimmunitarie, fra le quali è segnalata con una certa frequenza la malattia celiaca. La terapia delle infezioni consiste in genere nell’uso di comuni antibiotici; in alcun pazienti con associato deficit di IgG è necessario ricorrere anche alla somministrazione periodica di immunoglobuline per via endovenosa.

logo sito alcmeon.it

Immunodeficienza da deficit del gene DNA cross-link repair 1C (DCLRE1C) o Artemis

Il gene DNA cross-link repair 1C (DCLRE1C) è indispensabile per la ricombinazione dei geni variabili V(D)J dei recettori TCR e BCR sui linfociti T e B e per lo svolgimento della NHEJ che permette la riparazione dei danni subiti dalla doppia elica del DNA. Il fenotipo clinico del deficit di Artemis, altro nome del gene, varia da quello di una SCID T-B-NK+ con aumentata sensibilità alle radiazioni ionizzanti a quello di una SCID leaky o attenuata che può essere indistinguibile alla sindrome di Omenn da deficit di RAG1/RAG2. Il trapianto di midollo può guarire definitivamente il deficit.
La terapia è fondata sulla somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa ogni 3-4 settimane e sulla profilassi e la terapia antibiotica delle infezioni. Il trapianto di midollo è stato usato con successo in alcune delle sindromi, mentre la terapia genica è ancora in una fase sperimentale.

deficit cernunnos

Immunodeficienza da deficit di Cernunnos/XLF (Non-homologous end-joining factor 1, NHEJ1)

La proteina Cernunnos, dal nome di una divinità celtica protettrice della fertilità, noto anche come Non-homologous end-joining factor 1 (NHEJ1) è un fattore di riparazione del DNA essenziale per il processo di giunzione non omologa terminale (NHEJ), necessario per la riparazione dei Double Strand Breaks, o rotture della doppia elica del DNA. Il deficit di Cernunnos (OMIM#611291) causa microcefalia ritardo di crescita associati ad immunodeficienza di tipo SCIDT-B-NK+ e aumentata sensibilità alle radiazioni ionizzanti. Il trapianto di midollo è l’unica terapia in gtado di guarire le manifestazioni immunologiche del deficit di NHEJ1
La terapia è fondata sulla somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa ogni 3-4 settimane e sulla profilassi e la terapia antibiotica delle infezioni. Il trapianto di midollo è stato usato con successo in alcune delle sindromi, mentre la terapia genica è ancora in una fase sperimentale.

TYK2 e recettori correlati

Immunodeficienza da deficit di Tyrosine Kinase 2 (TYK2)

Il deficit di TYK2 causa una rara sindrome da immunodeficienza primitiva con predisposizoine alle infezioni da micobatteri, da altri batteri intracellulari e virali. La sindrome da iper-IgE, descritta nel primo caso pubblicato, non è stata successivamente osservata negli altri casi noti. Come in tutte le forme autosomiche recessive, la consanguineità dei genitori è frequente. Il trattamento è simile a quello delle altre immunodeficienze primitive.
La terapia è fondata sulla somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa ogni 3-4 settimane e sulla profilassi e la terapia antibiotica delle infezioni. Il trapianto di midollo è stato usato con successo in alcune delle sindromi, mentre la terapia genica è ancora in una fase sperimentale.

sviluppo dei linfociti T

Immunodeficienze primitive combinate – Classificazione

Le immunodeficienze combinate (CID) primitive o congenite sono delle rare sindromi da difetti congeniti dell’immunità caratterizzate da deficit quantitativi e/o qualitativi dei linfociti T con o senza difetti dei linfociti B. sono riportati 64 difetti genetici che possono causare CID, suddivisi in due sottogruppi di con diversa gravità del fenotipo. il primo di tali sottogruppi è noto come SCID (Severe Combined Immunodeficiency) e comprende diverse entità ad esito rapidamente fatale senza il trapianto di midollo o la terapia genica. Il secondo sottogruppo, denominato ”CID con decorso meno grave della SCID” comprende disordini genetici dell’immunità che si manifestano con un fenotipo meno grave della SCID. La SCID, la cui caratteristica fondamentale è l’assenza di linfociti T, può essere a sua volta suddivisa in due sottotipi in base alla presenza (T-B+) o assenza (T-B-) dei linfociti B. Anche il numero delle cellule NK può essere informativo sul tipo di difetto genetico. In questo articolo descriviamo la classificazione delle immunodeficienze combinate.

andamento temporale delle scopertedei geni immunodeficienze congenite

Immunodeficienze primitive – Classificazione

Le immunodeficienze primitive (IP) sono rare sindromi genetiche che causano anomalo sviluppo di uno o più tipi cellulari del sistema immunitario ) o alterata produzione delle citochine e del complemento. Le mutazioni, trasmesse ereditariamente, si manifestano in genere fin dai primi mesi di vita tenera età con infezioni ricorrenti, oltre che con malattie autoimmuni e aumentato rischio neoplastico.. Pur essendo oltre 400, , le IP sono state classicamente suddivise in sottogruppi in base al tipo cellulare interessato e/o alle prevalenti manifestazioni cliniche.La diagnosi precoce delle forme più gravi è stata facilitata negli ultimi anni dalla possibilità di poter dosare i TREC nei neonati e, in caso di positività di questo test di screening, di identificare mediante analisi del DNA il difetto molecolare responsabile dell’IP nel singolo caso. È necessario comunque un alto indice di sospetto soprattutto da parte dei pediatri e dei medici di famiglia, che probabilmente sono i primi medici a osservare la maggior parte dei casi di IP che si manifestano più tardivamente, i quali, con l’anamnesi familiare e personale, lo studio del tipo di infezioni ricorrenti, dell’età d’esordio, delle eventuali malformazioni di organi e apparati diversi da quello emolinfopoietico possono, una volta sorto il sospetto, indirizzare i pazienti verso uno dei centri specializzati dove è possibile giungere rapidamente alla corretta diagnosi. Il riconoscimento del gene mutato è indispensabile al fine di instaurare la corretta terapia e di valutare le indicazioni al trapianto di midollo che rimane ancora oggi l’unica terapia in grado di guarire molte delle IP.

immunodeficienze primitive epidemiologia europa

Immunodeficienze primitive – Epidemiologia

L’incidenza e la prevalenza delle immunodeficienze primitive sono molto variabili nei vari paesi del mondo. In Europa i dati sulla prevalenza possono essere ottenute dal registro ESID, alimentato da 126 centri di tutta Europa. Nel mondo le cifre più aggiornate si riferiscono a circa 130.000 pazienti inseriti nei registri di malattia, ma si tratta sicuramente di una sottostima poiché nei paesi in via di sviluppo non esistono in genere registri di malattia affidabili. Infatti, secondo stime attendibili il numero di pazienti affetti da una delle oltre 400 immunodeficienze finora indentificate potrebbe essere di sei milioni. In Italia nel registro nazionale sono riportati i dati relativa a poco più di 3000 pazienti di ogni età, con una prevalenza minima stimata di 5,1 casi/100.000 abitanti.
La terapia è fondata sulla somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa ogni 3-4 settimane e sulla profilassi e la terapia antibiotica delle infezioni. Il trapianto di midollo è stato usato con successo in alcune delle sindromi, mentre la terapia genica è ancora in una fase sperimentale.

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